I NOSTRI CONSIGLI PRATICI PER MEDITARE AL MEGLIO...
PRATICA CON PAZIENZA
La tua concentrazione (dharana) e meditazione (dhyana) difficilmente saranno perfette. La mente vagherà. Non preoccuparti. Sii paziente. Continua a provare, continua a concentrarti. Ricorda che la qualità è più importante della quantità. E' meglio meditare meno ma con qualità, che a lungo senza di essa. Lo yoga è pratica, e pratica significa miglioramento e infine vittoria o raggiungimento della meta. In realtà, tutti gli otto passi di Patanjali sono sia una pratica quotidiana che uno stadio finale da raggiungere.
- Ogni giorno pratichiamo YAMA e NIYAMA. Quando raggiungiamo la perfezione, ognuno di essi sviluppa uno speciale potere, che Patanjali descrive nei suoi Yoga Sutra. Per esempio, quando perfezioniamo ahimsa (la non-violenza), perfino gli animali selvaggi e i feroci criminali diventano innocui in nostra presenza.
- Pratichiamo gli ASANA di meditazione. La perfezione finale - come viene insegnato nella tradizione yogica - si raggiunge quando si diventa capaci di sedere comodi e dritti, senza muoversi, per due ore. Questo stato è chiamato talvolta asana-jaya, o "vittoria in asana".
- Anche il PRANAYAMA è sia una pratica quotidiana che uno stato già raggiunto, quando l'energia viene completamente ritirata dalla superficie del corpo nella spina dorsale.
- PRATYAHARA è perfezionato quando la mente è distaccata dal mondo esterno e completamente interiorizzata. E' come leggere un libro così intensamente da udire a malapena qualcuno che entri nella stanza.
- DHARANA deve essere praticato quotidianamente, come un muscolo. Si raggiunge la perfezione quando nessun pensiero entra più nella mente, distraendola.
- DHYANA è la meditazione su Dio o sulle sue qualità. Si raggiunge la perfezione quando si passa da "io mi sto concentrando sulla Luce" a "Io sono Luce" o "Io sono gioia".
- SAMADHI è l'unione cosmica. Anch'èsso dovrebbe essere praticato ogni giorno, in qualche modo. Yogananda consigliava di imparare a memoria la poesia "Samadhi" e di visualizzarsi in quello stato. La perfezione di questo "passo" si manifesta come la beatitudine cosmica, completa realizzazione del Sè.
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IL NOSTRO CORPO DURANTE LA GIORNATA
Possiamo portare nelle nostre giornate la consapevolezza del corpo che sviluppiamo durante la pratica dello yoga: la nostra spina dorsale rimane dritta e il corpo è energico ma rilassato, mentre esprimiamo la bellezza della nostra anima.
<< Similarmente, uno degli scopi delle posizioni yoga è di raggiungere un punto in cui ogni movimento esprime la stessa grazia che si manifesta attraverso la pratica delle posture stesse. Ciò vuol dire che le posizioni yoga dovrebbero condurre fuori dai ristretti confini di uno specifico gruppo di posture fino alla comprensione che tutti i movimenti possono, in un certo senso, essere posizioni yoga >>.
LA NOSTRA MENTE DURANTE LA GIORNATA
I grandi yogi ci insegnano: << O yogi, vivi nel tuo centro! >>. Il nostro allenamento consiste nel portare la definizione stessa dello yoga nelle nostre attività quotidiane: Yogas chitta vritti nirodha. Questo significa fare del nostro meglio per rimanere calmi ed equilibrati durante la giornata, soprattutto cercando di tenere a bada le realizzazioni emotive. Quando il nostro centro è forte e calmo, il mondo non può irritarci facilmente. Yogananda ci ha insegnato << Sii equilibrato e allegro in ogni circostanza >> e anche: << Ciò che viene da sè, lascialo venire >>. Scaccia via la paura, la grande nemica del nostro cuore, affermando con Yogananda: << Il pericolo e io siamo nati insieme, ma io sono più pericoloso del pericolo >>.
<< Afferma sempre positivamente, nel tuo cuore: "Qualunque cosa giunga, ben venga, io sono sempre contento nel profondo del mio cuore". Questa pratica, dice Patanjali, conduce infine alla realizzazione della Beatitudine Divina in ogni atomo della creazione, persino al di là della creazione.
LA NOSTRA ANIMA DURANTE LA GIORNATA
Ogni cosa, secondo Einstein, è relativa, a eccezione di un unico assoluto: la luce. Gli antichi yogi concordano. E anche la Bibbia: << Sia fatta la luce! >>. Tutta la creazione è composta di quella Luce Primordiale (che è anche suono). Essa manifesta il mondo intero: il nostro universo, il nostro pianeta, tu e io. Con una scelta cosciente, noi possiamo diventare canali di questo puro flusso. Durante la pratica degli asana, pratichiamo la cooperazione con quella luce, canalizzandola, manifestandola e irradiandola. Poi portiamo questa pratica nella nostra vita quotidiana, nelle fredde realtà del mondo, cercando di riscaldarle.
<< Ricorda che in nessun ambito della vita sei veramente tu colui che agisce, Il tuo ego è solo uno strumento: offri tutto te stesso, sempre più profondamente e con calma, al Divino >>.
Vivere in questo modo è una grande benedizione, poichè lo strumento è benedetto da ciò che lo attraversa.